2016-11-03- Sentinella del Canavese – Idea Olivetti per rilanciare Ivrea
Idea Olivetti per rilanciare Ivrea
Matteo, pronipote di Adriano, e Loris Mauro puntano su una nuova I.R.U.R. per sostenere l’innovazione.
di Rita Cola, La Sentinella del Canavese, 3 novembre 2016
IVREA. Una nuova Irur dedicata al futuro, al sostegno dell’innovazione e al rilancio del territorio.

Oltre mezzo secolo dopo l’esperienza dell’Irur di Adriano Olivetti (Istituto di rinnovamento urbano e rurale) il pronipote Matteo Olivetti, insieme a Loris Mauro, ripropone un nuovo modello per dare sostegno alle nuove idee.
L’obiettivo è quello di aiutare a creare delle start-up sia tecnologiche che tradizionali coinvolgendo il mondo economico imprenditoriale e non del nostro territorio. Una sorta, per semplificare, di sostegno dal basso, su scala territoriale, che punti sull’idea forte che una comunità che vanta una storia e una esperienza come quella di Olivetti può essere totalmente consapevole e attiva nel sostenere il proprio futuro. Non è un mistero che i depositi economici in Ivrea siano tra i più alti, ma si tratta di capitali che non generano sviluppo.
E allora perché, come tra l’altro accaduto in altri territori, non attivare una serie di collaborazioni con l’aiuto di “famiglie guida” per sostenere progetti di sviluppo? Questo il ragionamento dal quale è partito Matteo Olivetti.
«Io stavo riflettendo su un progetto di questo tipo – dice – e in occasione di una conferenza che ho tenuto sull’Irur di Adriano mi sono confrontato con Loris Mauro che, a sua volta, aveva elaborato un’idea con molti punti di contatto con la mia».
Mauro, dirigente e già ai vertici del consorzio per il distretto tecnologico del Canavese, pensava al nome di Metamorfosi per il suo progetto: «Qui abbiamo un humus straordinario e credo che ci siano tutti gli estremi per dare un contributo allo sviluppo con un sostegno diretto alle imprese con alto potenziale di crescita e alle nuove imprese ovvero le imprese del futuro».
Tra l’altro, come sottolinea Olivetti, ci sono recenti esperienze analoghe dove un territorio è stato protagonista dal basso della propria trasformazione.
«A Pittsburgh, negli Stati Uniti – racconta – dopo le difficoltà legate alle crisi delle acciaierie un gruppo di imprenditori coscienziosi si è impegnato direttamente a trovare una nuova strada di sviluppo economico trasformandosi in angels e aiutando giovani progettisti a sviluppare il proprio progetto imprenditoriale».
Dal pensiero all’azione. «Lo spunto dall’esperienza dell’Irur – aggiunge – serve per creare una continuità intellettuale tra ciò che è stato e ciò che sarà. Io credo si debba conoscere il passato per poter meglio programmare il futuro, prendere le cose buone per rilanciarle con elementi nuovi».
Nella pratica, si vuole far nascere un’associazione (Nuova Irur) che porti avanti questa idea e che sia di supporto a tutti gli aspetti pratici (che sono tantissimi).
«Il nostro obiettivo – aggiunge Olivetti – è quello di coinvolgere il più possibile il territorio in tutte le sue articolazioni. In questo periodo abbiamo preso di petto la situazione e verificato l’appoggio di Confindustria, sede naturale della rappresentanza economica di un territorio, alcuni bancari e di molte persone. Ne citiamo alcune, come Maurizio Perinetti e Tommaso Gilardini, per far capire che si tratta di un’idea di territorio e quindi trasversale alla politica perché risponde a un’idea di comunità».
Per passare alla pratica, ora, serve un passo in più: «Il sostegno alle nuove generazioni – aggiunge ancora Olivetti – deve essere sostenuto dall’esperienza di tutti quegli imprenditori economici che hanno mantenuto il nostro benessere economico nonostante un periodo così complesso. Noi abbiamo messo in campo molte persone e cerchiamo di coinvolgere enti, associazioni e Fondazioni.
Credo che le base per dare un nuovo sviluppo al nostro territorio debba essere etica, per questo il territorio ha tutte le carte in regola per progettare il proprio futuro».