E’ questo un obiettivo irrinunciabile che deve essere posto al di sopra di qualunque altro interesse.
Se dovessimo scrivere un Manifesto Etico improntato a questa finalità, potremmo articolarlo come segue :
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porre la persona prima di ogni altro disvalore, quale l’interesse di parte o personale;
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contrastare la “cultura” delle appartenenze che genera una pericolosa forma di sottocultura che divide, anzichè unire
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utilizzare il merito e l’onestà quali parametri assoluti per la scelta delle donne e degli uomini chiamati a ricoprire responsabilità nel governo della comunità;
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operare in funzione del benessere delle generazioni future;
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utilizzare le risorse culturali e finanziarie della comunità per favorire il benessere socio-economico;
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una alta credibilità, per la reputazione sociale di cui godono ;
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il senso di appartenenza alla comunità locale e, più in generale, al genere umano , senza distinzioni. In un saggio Luca Cavalli Sforza, un famoso genetista, che ha insegnato per molti anni all’Università di Stanford, afferma che “ non esistono razze umane, neppure la razza umana. Esiste la specie umana”;
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una pacatezza che si manifesti anche con il rispetto degli avversari politici , con i quali è legittimo dissentire, ma senza offenderli e impedire di esprimere il loro pensiero;
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una onestà intellettuale fondata su competenze e non attraverso slogan elettorali che durano una breve stagione e poi si dissolvono;
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un’etica espressa nella propria vita e riconosciuta dalla Comunità locale come un valore ;
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un impegno nella cura della nostra Città;
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un profondo senso di attenzione verso coloro che soffrono;
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la capacità di comprendere i problemi della gente , parlare al loro cuore, perché si possa comprendere la sofferenza fisica e/o spirituale dei momenti difficili, che tutti, prima o poi, attraversiamo;
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una attenzione a tre valori, tre pilastri della nostra società : il lavoro, la famiglia e i giovani;
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il coraggio di affrontare sfide importanti per il rilancio del nostro territorio, anche sotto l’aspetto etico;
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l’impegno di fare tornare a sognare i nostri giovani verso il futuro che li attende, mentre oggi sono sfiduciati.
Loris Mauro, Febbraio 2018.